Il rispetto per le altre culture e per la libere scelte individuali è automaticamente identificato come espressione di apertura mentale e democrazia. In questo testo l’autore intende mettere in luce come l’appello ai principi liberali possa contraddittoriamente essere usato per difendere forme di assolutismo. Quello dei culti totalitari è il campo privilegiato per delineare le aporie e i paradossi in cui finisce un difensore della libera scelta (in buona o cattiva fede) quando difende alcuni gruppi autoritari . Open Mind Fondation ha pubblicato “FOUCAULT’S HAIR” del Dr. LUIGI CORVAGLIA, Presidente di CeSAP Italia, Membro del Comitato Direttivo e del Comitato Scientifico della FECRIS.
Part prima – TWO FRENCHMEN:
https://www.openmindsfoundation.org/foucaults-hair-part-one-two-frenchmen/
Part seconda – CULTS AND MULTICULTURALISM:
https://www.openmindsfoundation.org/foucaults-hair-part-one-two-frenchmen/
Dott. LUIGI CORVAGLIA, Membro del Comitato Scientifico: “ Breve saggio sulla confusione fra mogli e cappelli”
C’è chi scambia per democrazia ed antiautoritarismo la difesa delle più balzane teorie pseudoscientifiche, perché, dicono, esiste una “dittatura della scienza” che non permette di dare eguale voce alle teorie “alternative”. E’ l’idea per cui la democrazia sarebbe dare eguale valore alla propria ignoranza e all’altrui conoscenza.
Similmente, c’è chi si fa difensore d’ufficio dei culti più oppressivi in nome di una “libertà di culto” messa in pericolo da una dittatura “laicista” .
C’è perfino chi, in base alla stessa logica, arriva a schierarsi per la tutela delle società più antidemocratiche e totalitarie, e delle pratiche più offensive per la dignità umana, come la S’haria e le mutilazioni genitali femminili, in rispetto della “cultura dei popoli non occidentali”, del “diritto alla differenza” e contro la “colonizzazione culturale”. Gli apologeti dei culti non fanno che riportare la logica culturalistica del “diritto alla differenza” dalle grandi società ai gruppi costrittivi – Del resto, non sono i culti stessi delle piccole società assolutiste? – e lo fanno dichiarandosi aperti, progressisti, democratici, tolleranti. Il problema è che i difensori del “diritto alla differenza” delle grandi società non sono mai appartenuti al fronte progressista, ma aderiscono alla visione dell’etnopluralismo contrario all’egualitarismo, alla democrazia, in pratica alla società moderna nata dall’ Illumismo. Questo li mette a nudo.
L’articolo:
https://tarantula468.wordpress.com/2016/08/14/breve-saggio-sulla-confusione-fra-mogli-e-cappelli/