Klosinski

Prof. Dr. med. Gunther Klosinski

Medical director of the department psychiatry and psychotherapy

for children and adolescents with outpatient department

of the University of Tübingen

 

L’uso improprio di psicoterapie bizzarre nelle psicosette: quale lezione possiamo trarre dall’osservazione di chi si definisce “salvatore del mondo?”

 

Introduzione

 

“Viaggio suicida a Tenerife”, così titolava la copertina del periodico tedesco “Der Spiegel” nel suo terzo numero del 1998. L’articolo sulla psicologa Heide Fittkau-Garthe raccontava che:

 

“Secondo la polizia spagnola, e grazie a un’operazione su larga scala che ha preso in custodia 14 donne, 13 uomini e 5 bambini tra i 6 e i 12 anni, è stato impedito un suicidio collettivo. I tedeschi avevano intenzione di uccidersi avvelenandosi durante la notte sulla montagna più alta dell’isola, il Teide, 3716 metri. La setta è un gruppo scissionista del “Centro Olistico Iside” che trae il nome dalla dea egiziana della luna. La leader, 56 anni, aveva convinto i suoi seguaci che sulla cima innevata della montagna sarebbe atterrata un’astronave che, dopo la morte, li avrebbe portati su un altro pianeta. La destinazione finale era nota – Sirio, distante 8,7 anni luce”

 

Alcuni anni fa ho avuto l’opportunità di parlare approfonditamente con due persone preoccupate da questa psicosetta. La mia relazione tratterà le tecniche psicoterapeutiche usate della Sig. Fittkau-Garthe, la quale ha indotto a “schiavitù ed esperienza dimostrativa” le persone coinvolte.

 

  1. Psicosette: come funziona la comunità e quali sono i meccanismi di conversione religiosa in tali movimenti?

 

Laddove nei culti il riferimento religioso è chiaramente visibile, esso non è altrettanto facilmente riconoscibile nei cosiddetti psico-gruppi. Oggi gli psico-gruppi vengono intesi come movimenti e gruppi che, con fanatismo messianico, rappresentano la visione e le interpretazioni del mondo in termini di guarigione e con l’uso di tecniche psicologiche di origini diverse. Diventano sempre settari quando si rinchiudono in se stessi e costringono gli aderenti a pratiche e regole di comportamento rigorose. Cambiamenti flessibili per occultare circoli e scuole psicologiche a senso unico (che sostengono cioè di migliorare il mondo) a volte rendono difficile individuare dei confini netti.

 

Il termine “setta” fa riferimento a gruppi con una struttura autoritaria in cui il potere del leader non è limitato a (sacre) scritture, tradizioni o una qualche autorità “superiore”. Il leader (che solitamente è anche il fondatore) non è soltanto l’interprete ma anche il creatore della verità, e può liberamente decidere ciò che ritiene essere giusto. Sebbene anche le religioni offrano significato, identità e comunità, nelle sette il sentimento di unità è più forte perché la consistenza interna si basa sulla protezione della purezza del gruppo contro gli esterni (si veda Rohman, 2000).

 

Oltre alle religioni organizzate, alle sette e alle psico-sette, esiste un vasto mercato di nuove direzioni alternative di salvazione e cura in cui superstizione, astrologia e numerosi “metodi” magico-mistici (ad esempio “tarocchi”, “lettura dell’aura”, “chiromanzia”, “lettura delle rune”, “lavoro della luce” e “ennagrammi”, solo per citare alcuni dei più importanti) vengono offerti sulla scena esoterica.

 

Il marchio di fabbrica di una psico-setta è il “mostro dell’assolutismo” che può essere rilevato anche in una setta religiosa e nei gruppi fondamentalisti religiosi, ma che nelle psico-sette sviluppa una speciale dinamica. Tale assolutismo risulta in un legame totale, in una distribuzione di ruoli squilibrata (i leader di psico-sette da una parte e i seguaci dall’altra) e nella costruzione di una realtà comune irrefutabile. I membri di psico-sette pensano di essere dei prescelti, di essere molto importanti e di essere salvati. Tale “salvazione” si riferisce a una catastrofe che colpirà tutti i non membri (la punizione di Dio, la fine del mondo ecc.). Per gli esterni al culto la sensazione che i suoi membri siano dei prescelti porta a una problematica di invidia e alla convinzione che i membri della setta siano caratterizzati da Hybris e perciò dovrebbero essere rifiutati quando non perseguitati. Questa marginalizzazione induce una ancora maggiore vicinanza tra i membri e una conferma della loro immagine ostile; la salvazione è nel gruppo, la calamità è al suo esterno. Pertanto ogni psico-setta obbedisce a un processo e a una legge di dinamica di gruppo: riuscendo a proiettare le aggressioni verso l’esterno, diventa possibile una comunità relativamente armonica all’interno.

 

I modelli che spiegano la conversione religiosa a sette e psico-sette può essere riassunta dalle seguenti sei tesi (Klosinski, 1985):

 

Si presume che:

 

  1. come fattore di predisposizione esistano situazioni di conflitto psicologico (crisi di identità, stress ecc.) che – improvvisamente o più lentamente – sperimentano un certo grado di soluzione con il processo di conversione;

 

  1. relazioni personali esistenti o la costruzione di legami emotivi con membri del culto gioca un ruolo essenziale, sia come motivazione per la conversione che per il processo di conversione propriamente detto.

 

  1. Psico-dinamicamente la conversione significa una regressione che porta a una dipendenza, o a una progressione equivalente a una stabilizzazione e integrazione;

 

  1. Un salvatore (guru, leader), un principio salvifico (programma) e una famiglia salvata (membri del movimento) sono fattori che si riscontrano nel movimento psico-settario ed hanno importanza essenziale per la conversione;

 

  1. “Offerte” specifiche del culto attraggono come potenziali convertiti alcuni tipi “idonei” di personalità. Ciò significa che le corrispondenti variabili della personalità e lo specifico tipo di conflitto porta alla selezione o alla scoperta del corrispondente specifico movimento;

 

  1. L’esperienza di stati straordinari (mistici) o “dissociativi” è spesso decisiva e può coincidere con l’esperienza di conversione, oppure l’esperienza può essere spiegata come prova della conversione avvenuta. L’esperienza della conversione sarebbe perciò appaiata ad un’esperienza di prova.

 

  1. Heide Fittkau-Garthe e il suo “Centro di formazione per la liberazione dell’energia Atma”

 

Negli anni ’70 la Sig.ra Fittkau-Garthe si fece una reputazione come consulente aziendale e formatrice manageriale. Aderì al culto indiano Brahma Kumaris (le figlie di Brahma) ma nel 1990 ruppe con il fondatore Baba e si dichiarò dea madre e incarnazione di Krishna. Quando fu arrestata aveva 56 anni. La Sig.ra Maier (pseudonimo) disse alla polizia una settimana dopo l’arresto:

 

“Heide Fittkau ci diceva che l’8 gennaio 1998 l’asse della terra si sarebbe spostato. Da programma ci saremmo dovuti dirigere in cima al Teide con le nostre automobili e con una o due macchine a noleggio. Lì saremmo stati presi a bordo dalla navicella spaziale da amici del pianeta paradiso. Non era necessario portare nulla con noi. Avremmo continuato a vivere nei nostri corpi sul pianeta paradiso, che doveva essere una sorta di Eden, come avevamo vissuto a Tenerife. La Sig.ra Fittkau ci aveva spiegato che tutta la popolazione della Terra se ne sarebbe andata dopo aver abbandonato il corpo, le anime sarebbero volate sul pianeta dei Sottili e lì avrebbe vissuto in una cappa di luce… presumevo che sarei entrata nella navicella spaziale alle ore 20,00 dell’8 gennaio 1998 e che sarei volata sul pianeta paradiso… Prima di seguire la polizia, Heide Fittkau ci disse che non avremmo dovuto dire che lei era la Dea Aida, e nemmeno che la navicella spaziale stava arrivando e neanche che avevamo programmato di salire sul Teide. Nessuno di noi disse la verità, nemmeno io…”

 

Come era stato possibile per la Sig.ra Maier cadere in tale dipendenza? Aveva divorziato da poco ma all’epoca del suo primo contatto con la Fittkau-Garthe non viveva più in una situazione di reale crisi; riteneva però di aver preso parte, durante il primo seminario, a una forma di formazione alla consapevolezza che aveva lo scopo di “entrare in contatto con se stessa e con altri pieni di amore”. Guardando indietro era giunta alla conclusione che in Heide Fittkau-Garthe aveva cercato, e poi trovato, una specie di madre. Durante i seminari aveva la sensazione di essere speciale, di avere come missione il raggiungimento di qualcosa di veramente grande. La Maier era stata introdotta al cosiddetto “lavoro sull’energia” e le avevano detto che in una vita precedente era stata l’amante di suo padre, che suo padre lo aveva ricordato nella vita attuale ed aveva perciò indugiato sessualmente con lei (durante una seduta di “rebirthing” la Maier aveva avuto, davanti ai suoi “occhi interiori”, l’immagine del padre che le infilava il pene in bocca). Poi era iniziato il “lavoro sull’energia e sull’incarnazione” di gruppo: si doveva “entrare” nelle incarnazioni. Heide assegnava ad ogni membro una parola chiave, ad esempio Turkia. Heide diceva ad esempio “Io, Heide, ero un principe e tu, Sig.ra Maier, eri mia moglie”. Poi ci si doveva recare in un’altra stanza per “guardare” ad occhi chiusi che cosa fosse “successo”. Si prendeva nota di quel che si era “visto” e tutti i partecipanti al seminario venivano “concatenati” da queste immagini. A quel punto era necessario “risolvere” le immagini di ciò che avevano visto, vale a dire che dovevano risolvere un conflitto e perdonarsi a vicenda.

 

Che cosa era successo: la Fittkau-Garthe aveva insegnato a tutti i membri l’immaginazione interna, una visione interna delle immagini nel senso di esperienza immaginativa catatimica usando rispettivamente il training autogeno e l’ipnosi a riposo. Lo scopo dichiarato era di migliorare il karma del mondo stimolando la storia del mondo: Heide aveva detto che l’attuale intrappolamento del mondo scaturiva dal fatto che le personalità dominanti avevano cattivi rapporti tra di loro. Lei come dea, e i membri del suo gruppo, avevano ora la missione di migliorare il karma del mondo liberando e gestendo meglio le storie di rapporti falliti delle grandi personalità del passato in modo da ripulire il karma del mondo. Il mondo sarebbe stato così salvato.

 

Si tratta della “tecnica dell’immaginazione interiore” che viene prodotta con tipi di meditazione o dall’ipnosi a riposo: con allusioni e accenni vengono prodotti o indotti sui membri immagini e scenari interiori nel senso di “sogno ad occhi aperti catatimico”. L’esperienza viene poi interpretata dai partecipanti come una prova, un’esperienza comprovante. Tali immagini interiori venivano utilizzate come prova che la Fittkau-Garthe avesse abilità e poteri “divini” e, nei partecipanti, seguiva un’esplosione narcisistica di autostima e una sensazione di superiorità sugli altri che legava sempre di più i membri al gruppo della Fittkau-Garthe.

 

La Sig.ra Maier ricevette dalla Fittkau-Garthe il seguente certificato:

 

“Con numerosi seminari per formare la sua consapevolezza, comunicazione e leadership, e con studi in proprio e applicazioni pratiche, la Sig.ra Maier ha imparato a procurare la conoscenza per liberare l’energia Atma, che quando rilasciata guarisce tutti i sistemi come la coscienza, il corpo, le relazioni, l’economia e la politica. Con grande dedizione e risolutezza la Sig.ra Maier offre la sua collaborazione a chiunque sulla terra con questo atteggiamento: tutti hanno un nucleo di pura energia Atma. Il primo livello di addestramento su come liberare l’energia Atma è qui completato. Amburgo… Firma”

 

Al fine di legare a sé i membri del gruppo e per indurre la separazione dalle precedenti amicizie e conoscenze i membri ricevevano un nome nuovo. Veniva loro detto che sarebbero stati i nomi che avrebbero avuto in paradiso.  Ovviamente la Fittkau-Garthe voleva essere riconosciuta anche come la Dea e la Madre: tutti dovevano scrivere una “chiave del cuore” individuale che, contemporaneamente, sarebbe stata una missione per il nuovo mondo.

 

Per la dea Heide la Maier scrisse la seguente “chiave del cuore”:

 

“Torno al grembo della madre, alla fonte di amore e vita: Heide Fittkau-Garthe. Sono pronta a morire, a lasciare queste spoglie materiali, a servire il mondo intero. Ora posso liberare tutto!

 

  1. Con il tuo amore nel cuore torno al tuo grembo di amore. Perciò muoio in questo mondo oscuro e riporto assieme a te il mondo d’amore su questo pianeta terra.

 

  1. Dentro di me sarò per sempre con te, libera da ogni desiderio dell’essere.

 

  1. Sono nella corrente dell’amore, per sempre unita a te.

 

  1. Sono lo strumento per riunire con te i cuori di tutti i figli.

 

  1. Siamo un tutt’uno nell’oceano dell’amore. Siamo uniti come un’energia di amore.

 

  1. Siamo un tutt’uno, fusi l’uno nell’altro o anche due, assorbiti in un unico amore. Io sono il tuo vero specchio.

 

  1. Il tuo amore mi dà la vita. Piena del tuo amore il mio cuore si schiude in modo che io possa toccare di nuovo tutti i cuori con la scintilla dell’amore. Con te accendo il fuoco dell’amore in tutti i cuori. Attraverso di te vivo e amo, e irradio come un sole. Al tuo fianco sono un oceano d’amore e forza.”

 

Si era sviluppata una dipendenza talmente forte che la Maier, su ordine della Fittkau-Garthe, ebbe rapporti sessuali con un membro del gruppo al fine di “risolvere uno scenario africano del passato”. La Maier, che non era mai stata accettata dalla sua madre fisica, era legata alla Fittkau-Garthe dalla “chiave del cuore”, una sorta di dichiarazione d’amore. Si era instaurata una “Folie en Groupe”.

 

Discussione e prospettiva

 

Signora Fittkau-Garthe ha applicato tecniche di meditazione note in psichiatria/psicoterapia come tecniche di sogno ad occhi aperti incentrate sui soggetti, o tecniche di sogno ad occhi aperti guidato (esperienza di immaginazione catatimica). Si tratta di una tecnica in cui viene usata una lieve forma di ipnosi a riposo e rilassamento, attuata dal “terapeuta” che induce la creazione di “immagini interne”. A questo punto è possibile influenzare in senso manipolativo: la persona che induce l’ipnosi a riposo e amministra la tecnica può riuscire, come un ipnotista, a guidare chi sta meditando verso immagini molto specifiche.

 

Uno sguardo indietro alla storia della medicina mostra che il termine “Immaginario Mentale” era già stato sviluppato nel 1889 da Galton per sfruttare in senso terapeutico l’esperienza immaginativa. Nei paesi di lingua tedesca, l'”esperienza immaginativa da svegli” era già stata usata da C. G. Jung (1971) come metodo psicoterapeutico con la sua “immaginazione attiva”, più avanti da Ernst Kretschmer (1959) nel “‘pensiero immaginativo” e da H. Leuner (1970) che sviluppò la cosiddetta esperienza immaginativa catatimica. Anche il training autogeno di I. H. Schultz (1966) riconosce l'”immaginativo” come uno stato ipnotico e lo usa in senso terapeutico.

 

La Maier si era sentita immediatamente legata all’energia della madre-dea Fittkau-Garthe dalla “chiave del cuore”, e anch’essa aveva sviluppato una certa autostima che alla fine era risultata in una sorta di mania di gruppo (“folie en groupe”).

 

In questo gruppo ogni membro iniziato si riteneva un “Salvatore del Mondo”, vale a dire appartenente alla élite, al circolo più ristretto di eletti che sarebbero sopravvissuti all’apocalisse, uniti alla dea o alla coppia divina.

 

Perciò Heide Fittkau-Garthe ha abusato dell’esperienza immaginativa catatimica per i propri scopi nel senso di “abuso spirituale”.

 

 

Prof. Dr. med. Gunther Klosinski, Osianderstr. 14, 72076 Tübingen

Tel.: 07071/2982292, Fax.: 07071/294098

e-mail: gunther.klosinski@med.uni-tuebingen.de

 

Letteratura:

 

Galton, F. (1889). Inquieries into human faculty and its development. New York: Dutton, 1907.

 

Jung, C. G. (1971). Gesammelte Werke. Walter, Olten.

 

Klosinski, G. (1985). Warum Bhagwan? Auf der Suche nach Heimat, Geborgenheit und Liebe. Kösel, München.

 

Kretschmer, E. (1950). Medizinische Psychologie. Thieme, 10. Auflage, Stuttgart.

 

Leuner, H. (1970). Katathymes Bilderleben. Thieme, Stuttgart.

 

Rohmann, D. (2000). Ein Kult für alle Fälle – eine empirische Studie zum Thema „Mögliche Prädisposition einer Sekten-, Kult-Gemeinschaft“. Edition Soziothek, Bern.

 

Schultz, I. H. (1966). Das autogene Training. Thieme, Stuttgart, 13. Auflage.