Muller-Tulli

Danièle Muller-Tulli, Presidente della ASDFI [1] ,Vice Presidente della FECRIS,

delegata alla Conferenza OING del Consiglio d’Europa

 

Il Consiglio d’Europa, “come funziona”

 

Un promemoria storico – date chiave

 

Fondato con il Trattato di Londra del 5 maggio 1949, al Consiglio d’Europa aderirono inizialmente dieci stati europei: Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Regno Unito e Svezia.

 

Nel novembre 1950 fu firmato il Trattato di Roma che istituiva la Convenzione per la Protezione del Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali del Consiglio d’Europa, primo strumento legale internazionale a salvaguardia della protezione dei Diritti Umani.

 

Nel 1953 la CEDU (Convenzione Europea dei Diritti Umani) divenne effettiva.

 

Nel settembre del 1959, a Strasburgo, il Consiglio d’Europa crea il Tribunale Europeo per i Diritti Umani, per assicurare l’osservanza dei Diritti Umani negli stati firmatari.

 

Nell’ottobre del 1961 viene firmata a Torino la Carta Sociale Europea, controparte economica e sociale della Convenzione Europea per i Diritti Umani.

 

N.B: oggi non tutti i paesi europei hanno firmato la Carta Sociale, pochi la hanno ratificata.

 

La vocazione maggiore del Consiglio d’Europa è assicurare il rispetto dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali, oltre che la Carta Sociale Europea, la quale stabilisce i diritti sociali fondamentali tra cui la casa per il cittadino europeo.

 

Il rispetto della Convenzione per i Diritti Umani e il rispetto della Carta Sociale sono gli strumenti principali per il rispetto della democrazia europea e il vostro ruolo, come membri ONG di una INGO con statuto partecipativo, è accertarvi se il vostro paese ha firmato la Carta Sociale, se l’ha ratificata, e il rispetto delle sue regole.

 

Ora vorrei citare Terry Davis, Segretario Generale del Consiglio d’Europa, dalla prefazione dell’opuscolo: “Il Consiglio d’Europa, 800 milioni di europei”.

 

«Obiettivo principale del Consiglio d’Europa è ottenere maggior unità tra i suoi 46 Stati membri nella salvaguardia della libertà individuale, della libertà politica e delle regole di legge, principi che formano la base di tutta la democrazia genuina».

 

«… Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di fondare l’azione di Governo su questi principi… oggi il Consiglio d’Europa incarna l’impegno condiviso da circa 800 milioni di europei verso i diritti umani, la democrazia e le regole di legge».

Questi importanti temi sono di particolare interesse per noi rappresentanti della società civile.

 

Il principale conseguimento del CdE è consistito e ancora consiste nell’elaborare trattati internazionali nel campo dei Diritti Umani e preparare un elenco di obblighi per gli Stati membri. È un organismo normativo che armonizza i sistemi giudiziari dei diversi Stati.

 

Con la caduta del Muro di Berlino nel 1989, il CdE diventa la struttura ufficiale di aiuto ai Paesi dell’Europa Centrale e Orientale affinché stabiliscano le basi necessarie per l’instaurazione di principi democratici. Programmi di cooperazione vengono lanciati per aiutare gli stati candidati all’adesione ad adattare agli standard democratici europei il loro vecchio sistema giudiziario.

Aiutare gli ex paesi comunisti a implementare la democrazia è ancora una delle consacrazioni più importanti dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, Sig. Hammarberg, oltre che del Presidente delle OING, Sig.ra Annelise Oeschger.

 

A questo proposito fin dall’ottobre del 1993, quando si è tenuto il primo incontro a Vienna, Austria, vengono periodicamente organizzati incontri con i capi di Stato o di Governo. Il secondo summit si è tenuto nel 1997, quattro anni dopo, a Strasburgo, con 40 Stati. Il terzo si è tenuto nel 2005 a Varsavia, Polonia, ed è stato particolarmente interessante perché apriva una nuova era per i rappresentanti della società civile: per la prima volta non solo i membri della Conferenza delle OING erano presenti fisicamente, ma la nostra Presidente Annelise Oeschger ha parlato davanti alle autorità degli Stati segnando una nuova sfida per il nuovo secolo.

 

Come funziona il CdE e quali sono le azioni e interazioni possibili per gli Stati membri?

 

Il CdE consiste di quattro organismi, i quattro pilastri:

 

Il Comitato dei Ministri – È la voce dei governi, chi prende le decisioni, chi agisce e dialoga a tutti i livelli politici esclusa la difesa.

 

L’Assemblea Parlamentare – È uno dei due principali organismi statutari del CdE e rappresenta le maggiori tendenze politiche degli Stati membri. È la coscienza democratica dell’Europa, ha delegazioni provenienti dai 46 parlamenti nazionali ed è composta da 315 membri e 315 sostituti.

 

Il Congresso delle Autorità Locali e Regionali del CdE – È la voce di regioni e municipalità europee, discute i problemi comuni, unisce le proprie esperienze ed esprime i suoi punti di vista ai governi.

 

La Conferenza delle OING del Consiglio d’Europa – È composta da 400 Organizzazioni Internazionali Non Governative, OING appunto, con statuto partecipativo. Grazie a questo statuto il CdE include le INGO nelle attività intergovernative ed incoraggia il dialogo con gli altri pilastri. Ed è dove la FECRIS, che io rappresento, è situata.

Il Presidente delle OING al Consiglio d’Europa, Sig.ra Annelise Oeschner, viaggia in tutta Europa per rappresentare e sostenere le OING, discutere con le autorità locali e le ONG locali dei problemi di cui è stata messa al corrente.

 

Come vostro rappresentante delegato, sono a Strasburgo almeno quattro volte l’anno per partecipare alle sessioni regolari del CdE. Rappresento la FECRIS in diversi “raggruppamenti”: Diritti Umani, Educazione e Cultura, Salute, Carta Sociale Europea e Coesione Sociale.

 

Stiamo dibattendo problemi cruciali della nostra società come i Diritti dei Migranti, il problema del cancro in Romania ecc.

 

Il dialogo interculturale e interreligioso è uno degli argomenti della nostra agenda. Nel 2008 verrà pubblicato un “Libro bianco” per illustrare “L’Anno Europeo del Dialogo Interculturale”. La FECRIS è una delle 53 INGO che hanno già risposto al questionario.

 

Nel 2006 è stato organizzato un summit a Mosca e la Sig.ra Oeschger ha incontrato il nostro rappresentante FECRIS Prof. Alexander Dvorkin; il prossimo “Forum per la Democrazia” si terrà a Sigtuna, Svezia. Anne Edelstam, se eletta, rappresenterà la FECRIS.

 

Raccomando caldamente di visitare regolarmente il sito Web del CdE, disponibile in inglese e francese all’indirizzo www.coe.int .

 

Come agire nel vostro paese?

 

Preparate rapporti sul mal funzionamento o non rispetto dei principi democratici nel vostro Stato in merito a Diritti Umani o Carta Sociale.

 

Contattate la persona giusta a livello politico: ministri, parlamentari e deputati regionali per rendere noto il vostro problema. Essi contatteranno i parlamentari rappresentanti del vostro paese alle sessioni del CdE.

 

Contattate la FECRIS che può avere l’opportunità di discutere la vostra situazione a Strasburgo, e possibilmente proporre una risoluzione come è stato fatto di recente per la Romania.

 

Inoltre l’Alto Commissario per i Diritti Umani visita regolarmente gli Stati membri per valutare il rispetto della Democrazia e dei Diritti Umani nei diversi stati membri europei. In tali occasioni egli visita le OING locali, dice che è il modo migliore per avere un’idea della situazione.

 

Per concludere vorrei informarvi che il 28 giugno la Sig.ra Oeschger, Presidente della Conferenza INGO al Consiglio d’Europa, ha organizzato una giornata di studio sul tema “Devianze settarie, una sfida alla Democrazia e ai Diritti Umani”. Personalità della FECRIS saranno tra gli oratori principali, per parte mia sarò consigliere.  Il sig. Dick Marty, deputato al Parlamento Europeo, ci onorerà della sua presenza. Cercheremo di avere presenti anche alcuni giudici della Corte Europea.

 

[1] Association Suisse de Défense des Familles et de l’Individu