Katz

Catherine Katz

Segretario generale di MIVILUDES[1] (FR)

 

 

COME LA FRANCIA SI OCCUPA DEL FRONTE DELLE SETTE SULLO SCENARIO ISTITUZIONALE EUROPEO

 

 

Da molti anni la MIVILUDES e prima ancora la MIILS[2] prende parte alla conferenza annuale FECRIS con grande interesse. Ho appena ascoltato i due oratori precedenti che hanno mostrato che la Francia non occupa una posizione isolata sulla scena internazionale.

 

Avete ascoltato il signor Alessandrini. In Italia, così come in Belgio, le cose si stanno muovendo. Dopo aver parlato con la signora Caberta presumo che anche in Germania le cose stiano cambiando. La Francia non è assolutamente sola a livello internazionale quando crea una politica di lotta contro le aberrazioni legate a un culto. Occorre ricordare che tutti apparteniamo a Stati in cui ciascun individuo ha il diritto alle proprie convinzioni, per quanto strane possano sembrare per alcune persone. In realtà è proprio contro le aberrazioni dei culti che sono dirette la vigilanza e la lotta dello Stato francese.

 

Perché? Perché bisogna tenere le vittime in considerazione! Sono le vittime a essere colpite dagli abusi contro la loro libertà personale. La loro libertà di venire e andare, la libertà di scelta, senza che venga esercitato alcun plagio su di loro. È in questa direzione che si è mossa la politica francese per 25 anni. Consentitemi di ricordarvi che la prima relazione parlamentare è datata 1983: è stata la Relazione Vivien ad aver attratto l’attenzione sullo straordinario quantitativo di danni causati dai movimenti settari alle vittime. Si sono susseguiti tre consigli parlamentari di inchiesta nel 1995, 1999 e 2006 e stiamo attualmente prevedendo di tenere un quarto consiglio di inchiesta che possa presentare relazioni nel campo della sanità. È necessario ricordare che i membri francesi del Parlamento sono democraticamente eletti?

 

Lo scopo del consiglio di inchiesta del 1995, “I culti/sette in Francia” era quello di fotografare la situazione dei movimenti settari in Francia. Allora furono elencati 172 movimenti. Tornerò un po’ più tardi al fatto che questo elenco abbia causato problemi in particolare a livello internazionale e abbia determinato la stigmatizzazione della Francia, rea secondo alcuni paesi di aver attaccato la libertà di coscienza. Spiegherò più tardi perché non è questo il caso.

 

Nel 1999 nella relazione sull’inchiesta “Culti/Sette e denaro” i membri del Parlamento avevano notato che l’obiettivo dei movimenti di culto, dopo aver esercitato un plagio, era quello di ottenere soldi dai seguaci, di diventare ricchi. Come? Mediante attività di proselitismo condotta in modo esacerbato e mediante infiltrazioni nei mezzi istituzionali ed economici (e sono lieta di notare che anche il signor Alessandrini abbia sottolineato questo aspetto). La formazione professionale ha mobilitato i movimenti di culto. I membri del Parlamento lo avevano notato nel 1999 sul campo a livello locale; lo notiamo anche ora nel presente, più che mai.

 

Nel 2006 un terzo consiglio parlamentare di inchiesta si è occupato dell’infanzia. Si tratta di un tema che riveste per me una grande importanza. Esiste una Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo firmata da tutti i paesi d’Europa. Tale Convenzione internazionale stipula che il bambino ha dei diritti. Tali diritti vanno dal diritto alla socializzazione, al diritto ad acquisire conoscenze e ottenere l’apertura di cui ha bisogno per divenire un giorno un libero cittadino e trovare il suo posto nella società. Questa convenzione sui diritti dei bambini non viene applicata nei movimenti settari, anzi è addirittura completamente violata all’interno di questi movimenti. I membri del Parlamento hanno indicato i casi in cui i bambini sono state vittime nonché avanzato 50 proposte per migliorare la situazione. In questo senso posso affermare che la relazione della MIVILUDES del 2007 è stata in parte dedicata all’attuazione di queste 50 proposte e al loro follow-up, che ha indicato che 2/3 di esse sono state effettivamente attuate. Il destino dei bambini nei movimenti di culto riguarda tutti.

 

Infine, potrebbe esserci presto un consiglio parlamentare di inchiesta nel campo della sanità. Questo sarebbe di grande importanza perché i danni in questo campo sono drammatici, fino a causare la morte.

 

Dopo queste inchieste parlamentari, i governi successivi hanno reagito creando organismi per opporsi alle aberrazioni di culto: vorrei soffermarmi velocemente sull’osservatorio del culto che ha proceduto alla creazione della MILS (Missione interministeriale per combattere i culti). A livello internazionale, dove le lobby a favore dei culti si fanno sentire, la Francia è stata molto stigmatizzata per aver creato tale missione. In realtà la missione ha lavorato altresì sulle aberrazioni settarie ma quello che era ed è considerato parimenti importante sono le azioni che non rispettano leggi e regolamenti e che creano problemi a diritto e ordine e tutto questo in un contesto di plagio. Devo sottolineare la gravità del plagio di cui ha parlato, signor Alessandrini e infatti, come magistrato, è qualcosa che mi sciocca. È il fatto che alla fine un soggetto o gruppo di soggetti tenga un altro soggetto sotto la sua influenza a farlo agire in un modo per lui pregiudizievole. Alcune azioni fanno sì che un soggetto perda tutte le libertà, la libertà di azione, la sua libera scelta: dopo tutto, se decidi senza imposizioni di vendere tutti i tuoi beni  e darli al tuo vicino o a quello di tua moglie è un tuo diritto. Tuttavia, se plagiato e dominato da qualcuno, privi la tua famiglia di tutte le proprietà, non stai scegliendo di farlo o non farlo, sei intrappolato nella volontà di qualcun altro. È contro questo comportamento che la Missione interministeriale, di cui sono stata segretario generale per tre anni, è incaricata di combattere.

 

Poi, nella “Missione interministeriale di vigilanza e lotta contro le aberrazioni settarie” ogni termine del titolo ha la sua importanza. “Interministeriale” significa che tutti i ministeri sono implicati in questo lavoro perché le aberrazioni settarie non si collegano solo a un’area: il ministero nazionale dell’istruzione, il ministero per salute, il ministero degli interni e il ministero della difesa per i gendarmi (polizia), nonché il dipartimento di giustizia, a cui appartengo, sono coinvolti in questo fenomeno. Il dipartimento di giustizia ha un ruolo strategico, soprattutto perché dall’ultima analisi è questo dipartimento che prepara le sentenze del tribunale che perseguono le aberrazioni. Tutti questi ministeri devono lavorare congiuntamente; la lotta alle aberrazioni di culto parte con un handicap quando queste informazioni non circolano.

 

La Missione mette in pratica due assi, quello della “vigilanza” e quello della “lotta”: prevenzione, repressione. Repressione: che le sanzioni penali siano applicate per comportamenti perpetrati da movimenti di culto che violano il codice penale è una cosa ed è normale. Nessun paese può esimersi dal sanzionare i comportamenti illeciti, compresi i paesi che sono ipoteticamente più liberali della Francia e sono molto critici nei nostri riguardi. Cercherò di indicare una cosa successa recentemente in Texas[3]. In questo caso vi è un cattivo funzionamento e la mancata osservanza della legge: è in questo punto che reagiscono la polizia, la gendarmeria e anche il sistema legale, il che è perfettamente legittimo.

La lotta è essenziale ma non sufficiente. È necessario informare i cittadini e formare agenti pubblici – questo è estremamente importante, persino fondamentale. È in questa fase che nascono le critiche perché alcuni sostengono “accusate senza prove”. La vittima forse esiste perché c’è una condanna penale? Come ex giudice istruttore so bene che non è questa la verità. La vittima esisteva molto prima dell’emissione della sentenza. La vittima potrebbe non essere in grado di provare le accuse, i fatti possono essere caduti in prescrizione, ma la vittima ha il diritto di non andare in tribunale se non vuole più parlare di quello che ha subito. È una scelta che deve avere. Alla luce di tutto questo, esiste una ragione per la quale la vittima perde il suo status di vittima? Assolutamente no. Direste alle vittime dell’Ordine del tempio solare e alle loro famiglie che non sono più vittime perché le autorità competenti hanno pronunciato una sentenza di assoluzione? Non posso neanche immaginarlo.

 

È importante prestare la massima attenzione, informare le persone, l’opinione pubblica in generale ma anche i servizi che si occupano delle indagini. In questo senso la politica francese è originale perché fa pressioni laddove esistono rischi di digressione. Non fingo che sia stato fatto tutto, nonostante tutto c’è ancora molto da fare perché è difficile far capire alle persone che un soggetto possa in realtà non essere libero. Si tratta altresì di un’area in cui uno in realtà trasferisce le proprie convinzioni personali. Devo ammettere, onestamente, che quando sono arrivata a MIVILUDES, credevo che, da parte mia, non potessi mai essere vittima di digressione di culto. Pensavo dentro di me “Ho un carattere difficile, una certa personalità e credo un minimo di cultura e intelligenza” e ritenevo che per questo non potessi correre questo rischio. Ora so che avevo torto, perché ho conosciuto persone di elevato livello intellettuale, con diplomi di alto grado e forti personalità che sono rimaste per anni in un movimento di culto. L’influenza non ha niente a che vedere con l’intelligenza e la personalità, è sufficiente essere attratti una volta da una discussione allettante. Le associazioni della famiglia, la MILUVIDES sottolineano gli aspetti negativi, le aberrazioni e si tratta di una realtà che non discuto affatto. Per quanto riguarda il futuro seguace attirato, tuttavia, egli vede solo l’amore che sta ottenendo, le promesse di felicità, amore, successo (non hai considerazione nella vita di tutti i giorni). “Ti daremo quello di cui hai bisogno per raggiungere il massimo delle tue capacità!” e il seguace è soggetto all’influenza e non può reagire, è catturato. Gli investigatori, i magistrati ritengono che questo aspetto sia molto difficile da identificare. Le informazioni rendono possibile la comprensione e dunque consentono di stare attenti e possibilmente evitare le aberrazioni di culto.

 

Il compito della nostra Missione è quello di informare il primo Ministro attraverso una relazione annuale sugli ultimi sviluppi e sulle attività in crescita: non presentiamo una relazione solo ripetendo, sviluppando e seguendo quanto è stato detto l’anno prima. Credo che certi movimenti di culto vorrebbero che ci limitassimo a questo. Ma questo non è il caso. Quello che facciamo è un’analisi dei dati che abbiamo ricevuto da tutti i servizi, dal basso verso l’altro, da tutti i ministeri e i servizi decentralizzati. Esiste una rete molto fitta su tutto il territorio con i ministeri, una rete supervisionata dalla polizia, dalla gendarmeria e che porta le informazioni fino in cima. Tutte queste informazioni vengono analizzate per conto del primo Ministro. La relazione viene emessa attraverso una conferenza stampa e colgo l’opportunità quest’oggi di ringraziare, in modo molto ufficiale, il nostro addetto stampa che ha svolto un immenso lavoro di comunicazione diretto al pubblico e alle potenziali vittime. Nella nostra relazione quest’anno affrontiamo il problema delle false memorie indotte. Questo problema è difficile da comprendere e spero che la nostra relazione consenta alle vittime che si trovano dinanzi a un giudice istruttore che non conosce il problema di dire: “Attiro l’attenzione sul fatto che esiste un servizio del primo Ministro che ha parlato su questa questione. Forse lei non crederà a quanto sostenuto nel mio fascicolo, ma deve sapere che il problema esiste ed è stato analizzato”. Tali relazioni sono utili giacché possono essere utilizzate nel contesto di procedure e indagini. Lo scorso anno, per esempio, in un caso particolare, l’analisi che avevamo prodotto sul plagio nella nostra relazione del 2006 è stata usata da investigatori per consentire al giudice di incriminare, poi mettere in custodia cautelare una donna guru (una donna a capo di un movimento di culto). Gli avvocati ci hanno detto di aver visto la nostra relazione nel fascicolo del giudice istruttore.

 

Inoltre siamo criticati per non essere accademici o per non avere lo spirito da ricercatori. Non è un segreto che all’interno della Missione vi siano persone che lavorano in contatto con la realtà esterna, che sono abituate a reagire rispetto alle vittime. In concreto, la polizia, i gendarmi, i magistrati, gli attori sociali interagiscono e poi analizzano tali interazioni nell’interesse delle vittime. L’esistenza della MIVILUDES è legittimata solo dal fatto che esistono le vittime che voi oggi rappresentate qui in questa conferenza.

 

Attualmente, con il Ministero della salute, stiamo pensando di redigere una valutazione sui metodi terapeutici dei culti devianti che vengono usati da molti ciarlatani che operano in ambito sanitario.

 

Il mio ruolo qui non è quello di tenere lezioni. La Francia ha un sistema che corrisponde alla sua storia, alla sua evoluzione. Infine, qualunque sia il sistema di assistenza creato va bene fintanto che vengono tenute in considerazione le vittime. La Francia è uno Stato secolare; dunque ha creato istituzioni che forse non sono compatibili per ciascun paese. Quello che è importante è forse trovare un livello europeo, una sorta di fattore convergente minimo che ci consentirebbe di lavorare insieme non cambiando nulla ai diversi approcci che ogni paese può suggerire e che rimangono completamente validi. Non prendete le mie osservazioni come un desiderio di imporvi un modello.

 

Non esiste alcuna definizione legale di culto/setta in Francia. Si tratta di un problema piccolo, spesso sollevato dai movimenti di culto o dai mezzi di supporto ma che è solo apparente. Perché non esiste una definizione legale? In questo senso siamo differenti dal Belgio, dove esiste una definizione legale del termine “culto dannoso”. In Francia i membri del Parlamento, all’unanimità con tutte le istituzioni che lavorano sul tema e in particolare l’osservatorio sui culti, hanno considerato che:

 

  1. per uno Stato secolare definire un culto significava limitare potenzialmente la libertà di coscienza;
  2. perché una definizione limiterebbe pericolosamente il termine. I movimenti settari hanno una forte capacità di adattamento e cercherebbero di fuggire da una definizione precisa.

 

Mi occuperò ora di quello che può essere possibile in materia di cooperazione europea.

 

Quando diciamo che non esiste una definizione della parola culto, questo significa che non ci sono vittime? No. La Corte europea dei diritti dell’uomo non ha fornito una definizione legale del concetto di culto/setta. Ciononostante prende decisioni in questo campo, proprio come le giurisdizioni francesi. In Francia sono stati individuati un certo numero di rischi di culto/settari. Il plagio è il primo di questi rischi rispetto al problema delle aberrazioni di culto.

 

Il plagio è sempre un preliminare quando viene commessa una violazione o quando sorgono problemi in una famiglia nell’ambito di un divorzio o a causa del mancato rispetto delle leggi sul lavoro. Sistematicamente l’individuo è posto in uno stato di soggezione, sotto l’influenza del movimento o del leader del movimento.

 

Allora avviene la rottura delle relazioni di famiglia e molti tra voi qui presenti l’hanno vissuta. La famiglia può vedere negli occhi dei seguaci che si trovano altrove. Rompono le loro relazioni strette praticamente senza preavviso da un giorno all’altro. Ed è molto sconvolgente sentire le vittime raccontare queste situazioni. È anche molto commovente perché uno vede famiglie spezzate, vite rovinate, a causa di una persona o di una persona e un movimento.

 

E poi soprattutto ci sono le richieste finanziarie. Le vittime sono spesso in rovina. L’intera vita e quella dei più intimi completamente rovinata.

 

Ecco come in sintesi la Francia affronta questa situazione. Esistono molti altri criteri per individuare il rischio dei culti ma quelli citati sono i principali.

 

Tale “modello”, questo modo di vedere le cose è esportabile? Cosa facciamo a quel livello?

 

Per molti anni, la MILS, poi la MILUVIDES hanno davvero cercato di mostrare agli altri Stati europei in particolare che non erano quello che sostenevano i movimenti settari e i loro amici, ossia movimenti che attaccano la libertà di coscienza e credo. Esistono alcuni movimenti in Francia che rispettano le regole del gioco, questi movimenti non costituiscono alcun problema, di culto o no. Tuttavia occorre valutare attentamente la presenza di plagio in qualsiasi struttura. Oggi forse potrebbe non succedere nulla di dannoso ma domani potremmo avere nuove vittime ed è dunque un elemento da tenere in considerazione.

 

Allora perché la Francia è criticata? Iniziamo con questo. La Francia era criticata a causa dell’esistenza di 172 movimenti. Per essere chiari su questo punto, l’elenco non viene più utilizzato dagli organismi dello Stato perché non è aggiornato (risale al 1995). MIVILUDES incentra il suo lavoro sul comportamento.

 

Poi è stata criticata la MILS (Missione interministeriale per combattere i culti) ma la MILS ha fatto esattamente quello che fa oggi MIVILUDES, ossia lottare contro le azioni perpetrate dai culti: dunque queste critiche non sono di interesse alcuno.

 

E poi vi sono critiche sulla legge About-Picard!  Tuttavia questa legge About-Picard rende possibile mantenere un’incriminazione quando i seguaci sono posti in uno stato di soggezione e quindi plagiati. L’espressione “mettere in uno stato di soggezione” è stato preferito a quello di manipolazione mentale. Si tratta di una violazione difficile da provare. Non entrerò nei dettagli, ma provare l’influenza spirituale di un individuo su un altro non è semplice. Fortunatamente succede che alcuni leader di movimenti siano così fieri dell’influenza che esercitano e provino tanto piacere nel soggiogare altri da filmarsi. Sono state emesse delle sentenze proprio perché è stato possibile prendere questi film come prove. Sebbene criticata, questa legge è stata convalidata in tutte le fasi. È stata convalidata dal Consiglio costituzionale in Francia, dalle autorità europee che hanno sostenuto che era piuttosto legittimo per uno Stato cercare tutela penale da comportamenti digressivi consistenti nel plagiare un individuo e rovinargli la vita. I movimenti di culto si lamentano che questo non va bene. Taluni Stati, in particolare quelli anglosassoni, sono preoccupati. Ma si tratta di una legge estremamente utile e che viene utilizzata per altre violazioni rispetto a quelle collegate al culto, una legge importante dunque. Questa posizione tuttavia dovrebbe essere spiegata e questo è quello che ci siamo sforzati di fare negli ultimi tre anni, con il prefetto Roulet e tutti i suoi consulenti della MIVILUDES.

 

Partecipiamo regolarmente a conferenze quando altri Stati ce lo chiedono e spieghiamo il nostro modo di affrontare questo problema. Molti paesi dell’Europa centrale ci hanno invitati. Sono molto interessati al nostro modo di funzionare. Partecipiamo anche a riunioni in seno alle Istituzioni europee. Solo una breve spiegazione circa le Istituzioni europee: i movimenti di culto hanno perfettamente compreso che la lotta non viene portata avanti su base nazionale ma anche a livello di Istituzioni europee. Devo sottolineare quanto sono stata lieta lo scorso anno che FECRIS abbia partecipata alla riunione dell’OSCE-ODIHR[4] a Varsavia. Si è trattato di qualcosa apprezzato da tutti. Abbiamo ascoltato gli eco dal nostro ambasciatore, dal sig. Strohal, direttore dell’ODIHR: siamo tutti lieti che FECRIS sia intervenuta e che sia stata ascoltata anche la voce delle vittime e non solo quella dei movimenti settari che erano venuti a lamentarsi su come erano totalitari Stati quali Austria, Belgio, Francia, Germania e Polonia.

 

Alcune associazioni sono riuscite a esprimere la sofferenza delle vittime delle aberrazioni di culto e sono riuscite a farlo anche a Strasburgo, presso il Consiglio d’Europa, grazie alla sig.ra Oeschger e alla sig.ra Muller-Tulli. In realtà è importante che voi comunichiate, è importante che noi comunichiamo a livello europeo.

 

Le relazioni della MIVILUDES con le associazioni internazionali e in particolare con FECRIS sono essenziali. Vorrei ricordare che da quando ho assunto questa carica tre anni orsono, ho sempre partecipato alla vostra Conferenza. Dunque non esitate; siamo in quattro a provenire da MIVILUDES. C’è una persona responsabile per la salute, una persona che si occupa degli investigatori (polizia e gendarmi) e infine una persona incaricata delle relazioni con il Parlamento. Dunque non esitate a chiedermi se desiderate parlare a queste persone e ottenere informazioni.

 

Ora è utile spiegare la posizione della Francia, va anche bene informare sulla posizione di FECRIS, è positivo dare informazioni sulla legittimità della nostra azione, ma possiamo andare oltre? Qualcuno può immaginare un modello comune in Europa e un punto minimo di convergenza?

 

Tendo a pensare che questo possa essere realizzato solo attraverso azioni e aspetti tecnici, come i problemi dei minori per esempio. Ancora una volta sono personalmente legata alla protezione dei più deboli e la tutela dei minori è una materia comune per tutti e che può essere un punto di entrata. Quale paese può accettare che i suoi minori siano repressi, distrutti, violati, abusati? Un altro possibile punto di entrata è la salute. Una valutazione dei metodi devianti, sia che siano di culto o no, può permettere di trovare un terreno comune. Perché non un osservatorio europeo nel campo delle aberrazioni settarie? Per quanto mi riguarda esistono due modi per prevedere un osservatorio: il centro di documentazione belga CIAOSN[5] e altri paesi che hanno un osservatorio più orientato al modello universitario…

 

La visione francese preferisce un approccio concreto, fondato sulla realtà e che prenda in considerazione le vittime, perché è quello che consideriamo importante. Inoltre ogni paese può avere un’idea differente e forse questa visione è un po’ provocatoria ma la sollevo per prenderla in considerazione.

 

E poi un altro punto importante consecutivo al precedente: l’importanza della polizia e della cooperazione giuridica. Ritengo che sia necessario un livello internazionale affinché i servizi di polizia e i dipartimenti nazionali della giustizia possano scambiarsi le informazioni. I movimenti settari non conoscono confini. Per fuggire alle sanzioni nazionali superano il confine, passano da un confine a un altro con incredibile velocità: anche i flussi finanziari superano i confini ovviamente per sfuggire alle sanzioni fiscali.

 

E infine a livello legislativo: esiste la nostra legge About-Picard e come Magistrato trovo che sia di grande utilità perché rende possibile riconoscere il concetto di plagio e dunque la vittima di digressione di culto. Se, a livello europeo, potesse essere fatto qualcosa che consentisse ai vari parlamentari dei diversi paesi di pensare di prendere questa legge come punto di partenza, il destino delle vittime sarebbe da essa reso più semplice. Ho sentito Lei, signor Alessandrini, parlare dell’Italia: si tratta davvero di una legge a cui possono far ricorso le vittime e i magistrati, che consente di imporre sanzioni per azioni sia su gruppi che su singoli.

 

E poi, per finire, perché fermarsi in Europa? Spiegate ai paesi anglosassoni che il nostro passo non è un attacco alla libertà di religione e che in ballo c’è la tutela e la difesa delle vittime di coloro che ridicolizzano i diritti umani. Ci siamo recentemente impegnati in Quebec (dove la nostra lingua comune facilita gli scambi), ma sono sicura che dovrebbe essere possibile e con gli Stati Uniti e altri paesi che sembrano meno ricettivi rispetto al nostro modo di pensare.

 

Grazie per l’attenzione.

[1] Mission Interministérielle de VIgilance et de LUtte contre les DErives Sectaires

[2] Mission Interministérielle de Lutte contre les Sectes

[3] Il 3 aprile 2008 le autorità del Texas (Servizio sulla previdenza dei bambini) hanno realizzato una discendenza sul Ranch YFZ (Eldorado nella contea Schleicher), proprietà di un Mormone, gruppo fondamentalista e poligamo, dissenziente a seguito di una denuncia di abuso sessuale. Per iniziare hanno preso 137 bambini e 46 donne.

[4] OSCEODIHR Ufficio delle istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo dell’OSCE

[5]Centro di opinione e informazione sulle organizzazioni settarie dannose (CIAOSN)